Anche quest’anno abbiamo visitato il SUN, salone Internazionale dell’Arredo Esterno di Rimini Fiera, e per la prima volta abbiamo rilevato alcuni segnali preoccupanti, non tanto per il SUN in sè che, in termini di appeal, si è confermato una manifestazione utile e godibile, quanto per la flessione che abbiamo notato nei padiglioni dedicati espressamente all’arredo esterno, dove abbiamo visto una diminuzione del numero degli espositori e delle metratura media degli stand. Questo fenomeno non è invece accaduto per i padiglioni dedicati alle merceologie per il campeggio e per gli stabilimenti balneari.
Il ridimensionamento del comparto dell’arredo esterno all’interno di SUN potrebbe essere dovuto a due cause principali: la prima relativa alla crisi economica che obbliga ad un ridimensionamento degli investimenti, soprattutto in comunicazione; la seconda invece riguarda la tendenza degli ultimi anni che ha visto le aziende dell’arredo esterno spostare le proprie attenzioni fieristiche verso il prestigioso Salone del Mobile di Milano.
Sul fronte dei visitatori il SUN 2012 ha fatto registrare una sostanziale tenuta confermando i 25 mila operatori già registrati l’anno passato, di cui 1.050 esteri.
Gli allestimenti e le installazioni a carattere culturale che da sempre caratterizzano il SUN le abbiamo trovate leggermente sotto tono, anche se, rispetto allo scenario delle fiere specializzate, spiccavano comunque per impegno e intensità. Vogliamo segnalare per esempio le installazioni SensorialE nella Hall centrale, le ambientazioni outdoor sotto la Cupola della fiera, il grande bosco nel padiglione A3 e la mostra dei vincitori del concorso di design SUN.Lab. Molto interessante è stato anche il nuovo percorso espositivo Garden SUN con la presenza di alcuni tra i florovivaisti più importanti che abbiamo in Italia.
In sostanza quello che abbiamo trovato quest’anno è un SUN che non lascia in bocca il sapore del successo, ma nemmeno quello della delusione. Dobbiamo dire a questo proposito che i tanti espositori con cui abbiamo parlato si sono dichiarati soddisfatti degli esiti commerciali della manifestazione, il che non è poco. Probabilmente, dopo 30 anni di gloriosa attività, il SUN ha bisogno di una spinta evolutiva che lo distacchi dall’immagine della “fiera specializzata riservata all’operatore”, che ha ormai fatto il suo tempo, per riprogettarsi proponendosi come una manifestazione moderna e con una formula fieristica innovativa. L’idea di coinvolgere il florovivaismo è ottima, ma forse non basta. Siamo comunque sicuri che Fiere e Comunicazioni, società organizzatrice del SUN (una delle poche società private rimaste in Italia che gestiscono una fiera importante – n.d.r.) saprà fare le scelte giuste e per questo avrà il sostegno del comparto mercantile che rappresenta.
APPROFONDIMENTI:
IL SUN 2011 SI CHIUDE CON SUCCESSO